... una storia

Le tappe di una storia costruita insieme alle famiglie e alla Comunità di Castellanza.

1981
Nasce Solidarietà Famigliare.


1981 - 1988
In questi anni la neonata Associazione ha consolidato la sua presenza sul territorio:

  • sensibilizzazione dell'opinione pubblica;
  • approfondimento delle problematiche dell'handicap sul territorio;
  • organizzazione di pomeriggi domenicali, gite, feste ed altre occasioni di svago e di incontro tra i ragazzi, le loro famiglie ed i volontari;
  • la positività dell'esperienza rende indispensabile l'acquisizione di una struttura dove avere una sede stabile;
  • l'Amministrazione Comunale offre in comodato un appartamento in una struttura comunale, attrezzata senza barriere architettoniche in via Marconi 4;
  • Nell'aprile del 1985 il Sindaco di Castellanza Giulio Moroni inaugura la sede che diviene un centro di riferimento, gestito e condotto dai volontari. Ha inizio anche la collaborazione con la Caritas Ambrosiana, che assegna all'associazione il primo obiettore di coscienza.

Col passar del tempo ci si rende conto che bisogna offrire ai ragazzi il modo di sviluppare al massimo le loro capacità potenziali, dando loro sicurezza e favorendo la maturazione socio-affettiva.


1988
Solidarietà Famigliare ottiene l'iscrizione al registro Regionale del Volontariato.


1991
Nasce il CSE (Centro Socio Educativo).
II Comune di Castellanza realizza una struttura in via per Legnano, 1 da destinare a CSE e ne affida la gestione a Solidarietà Famigliare.


2002
Solidarietà Famigliare assume la titolarità diretta del Centro Socio Educativo sulla base di una convenzione di durata ventennale con il Comune di Castellanza.


2003
II CSE consegue la Certificazione di Qualità ISO 9001 :2000.


2007
II CSE si trasforma in Centro Diurno Disabili(CDD).


La Comunità Alloggio (CSS)
A fine anni novanta Solidarietà Famigliare avverte la necessità di rispondere a nuovi bisogni dei suoi "ragazzi" dando una risposta ai genitori che si pongono la domanda " .. e dopo di noi?".


2000
In un appartamento preso in affitto e adeguatamente attrezzato Solidarietà Famigliare avvia la Comunità Alloggio per Disabili.


2005
Si inaugura il primo lotto della Comunità Alloggio in via Brambilla, 35. presso il Nuovo centro di Solidarietà Caritas presso l'oratorio Sacro Cuore di Castellanza.


2007
Inaugurato il 2° lotto della Comunità Alloggio interamente finanziato da Solidarietà Famigliare grazie alla raccolta fondi presso la popolazione, l'intervento della Fondazione Cariplo e della Fondazione del Varesotto, la generosità di alcuni grandi donatori.


2009
Consegue la Certificazione di Qualità ISO 9001 :2008


2012
Redazione del Codice Etico e modello organizzativo ai sensi della legge 231/2001


2014 - 2016
Gestione di una Comunità Alloggio per minori attraverso la costituzione di una ATI (Associazione Temporanea d'Impresa) con la Fondazione Giulio Moroni di Castellanza.


2015
Riconoscimento della personalità giuridica da parte della Regione Lombardia.
Conseguimento certificazione ISO 9001:2015 per CDD e CSS.


2018
Apertura nuova Comunità Alloggio "La Casa di Alessandro".


2019
Ottenimento dell'accreditamento regionale per la nuova Comunità.


2020-2022
Nel periodo di pandemia COVID Solidarietà Famigliare ha affrontato e gestito molte difficoltà per poter garantire continuità assistenziale nel rispetto delle disposizioni di legge. I costi aggiuntivi sostenuti in questo periodo sono stati in parte coperti con il contributo di Fondazione Cariplo e il sostegno economico di singoli benefattori.














Uno sguardo al futuro
L'azione di Solidarietà Famigliare nel medio periodo intende svilupparsi sulle seguenti direttive:

• Continuare nella gestione del CDD e del CSS con attenzione alla qualità del servizio offerta ed alla efficienza dei processi gestionali.

• Rendere strutturali i rapporti con altre associazioni in particolare con l'Associazione di Castellanza che si occupa di persone down, cui Solidarietà Famigliare ha recentemente concesso in comodato una struttura pervenuta come lascito ereditario da parte di una socia defunta.

• Realizzare una comunità per disabili ultra 65 anni.

• Realizzare una struttura che valorizzi i prodotti offerti da Associazioni e Fondazioni che operano nell'ambito della disabilità e che possa offrire esperienze lavorative ad alcuni disabili adulti.